Greggio, pioniere da sempre del mondo dell'argento in tutte le sue forme, ha il merito di avere capito che reinventare continuamente l'argento, meraviglioso metallo nobile, significa anche accostarlo a materie prime diverse. Un progetto delicato ed ambizioso che ha affidato a Corrado Villarà, creativo che dall'unione del vetro decorato a mano e successivamente argentato ha dato vita a Dogale. Il giovane ma ben conosciuto marchio offre numerose collezioni che racchiudono ciascuna un ampia selezione di prodotti : ciotole, vasi, piatti di varie dimensioni e colori , che hanno conquistato fasce emergenti di consumatori alla ricerca d'innovazione. Dai colori caldi ed intensi, gli oggetti firmati Dogale non ossidano perchè protetti da una speciale vernice, e non necessitano di manutenzione particolare. Ogni singolo pezzo è diverso da un altro, unico ed irripetibile perchè rappresentativo di un processo di produzione assolutamente artigianale. Nuances accattivanti, fogge particolari e spesso estrose, cura nelle finiture, ed impatto tattile, oltre che visivo, davvero sorprendente!
Un pò di storia ...
L'arte vetraria, già documentata a Venezia nell'anno 982 grazie ad una carta conservata nell'Archivio di Stato Veneziano, risulta spontaneamente trasferita nel XIII secolo a Murano dove ha sede l'Arte dei Vetrai.
Nel 1291 la Repubblica proibiva la costruzione di vetrerie nella città e sanciva definitivamente il destino vetraio di Murano. La speciale considerazione, da parte del governo della Serenissima Repubblica di Venezia nei confronti dei Muranesi risulta ben evidente dal privilegio loro concesso di cittadinanza originaria. Fra tutti, il maggior onore consisteva nel permesso accordato alle famiglie dei Fabbricatori o dei Maestri Vetrai di prendere per marito un Veneziano di sangue nobile.
La protezione del mestiere del vetro non si limitò comunque solo ai riconoscimenti: nel 1605 fu creato l'elenco delle famiglie Muranesi originarie (Libro d'Oro), poichè i flussi migratori avevano portato nell'isola numerosi nuovi lavoratori.
Nel 1689 la Famiglia Dogale venne a pieno diritto iscritta nel Libro d'Oro. Da allora la vocazione per l'arte del vetro si tramandò con il nome Dogale arrivando fino ai giorni nostri.
Le Lavorazioni
La lavorazione Battuta: Sul cristallino, realizzato con una battitura a mano, viene effettuata una decorazione con uno speciale pennello in legno che crea al suo passaggio quel particolare effetto rigato. Dopo 24 ore di tempera l'oggetto viene portato a temperatura ambiente e può iniziare l'argentatura della superficie esterna, che terminerà con una speciale pellicola trasparente protettiva applicata a caldo. Sei diverse fasi di lavorazione, tre passaggi di cottura e tutta l'abilità dei maestri vetrai sono necessari per la realizzazione finale del pezzo.
La lavorazione sabbiata: Sul cristallino, realizzato con una sabbiatura a mano, vengono applicate delle decorazioni esterne con uno speciale scalpello in legno che crea al suo passaggio un particolare effetto solcato. In seguito l'oggetto viene nuovamente lavorato e terminato con l'applicazione di una foglia d'Oro centesimale. Quando l'oggetto dopo 24 ore di tempera, viene portato a temperatura ambiente, può iniziare l'argentatura della superficie esterna, che terminerà con una speciale pellicola trasparente protettiva applicata a caldo. Sei diverse fasi di lavorazione, tre passaggi di cottura e tutta l'abilità dei maestri vetrai sono necessari per la realizzazione finale del pezzo.
L'armonioso connubio del vetro decorato a mano e il metallo argentato.
Dai colori caldi ed intensi, gli oggetti firmati Dogale non ossidano perchè protetti da una speciale vernice, e non necessitano di manutenzione
particolare. Ogni singolo pezzo è diverso da un altro, unico ed irripetibile perchè rappresentativo di un processo di produzione assolutamente artigianale.
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